ETNOFARMACOLOGIA di Ska Maria
Pastora (Salvia divinorum - Epling &
Jatìva-M) |
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Leander
J.Valdez III, Jose Luis Diaz, Ara G. Paul |
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College of Pharmacy. The University
of Michigan - Ann Arbour , MI 48109 ( USA) |
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Departamento de Neurobiologia - Instituto de
Investigaciones Biomédicas, Universitad Nacional Autonoma de Mexico |
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Apartado Postal 70228, Ciudad Universitaria 20, D.F.
(Mexico) |
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(Accepted July 10, 1982 )[Journal of Entheopharmacology, 7 (1983) 287-312 |
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La Salvia
divinorum è una pianta perenne della famiglia delle Labiate, usata per le
guarigioni e nelle profezie degli Indiani Mazatec (Mazatechi) d’Oaxaca, Mexico.
Gli effetti psicotropi della pianta sono comparabili a quelli degli altri
allucinogeni usati dai Mazatechi: la Morning glory (Rivea corymbosa - L. Haller F.) e i funghi contenenti
psilocibina. Una discussione sul ruolo di ska María Pastora nella farmacopea
nativa si basa sui precedenti rapporti documentati e sul lavoro effettuato sul
campo dagli Autori con uno Sciamano Mazatec.
La Salvia divinorum è una pianta
perenne, famiglia Labiate (come la menta), originaria di certe aree della Sierra
Mazateca d’Oaxaca,
Mexico (fig.1). E’ una tra le circa 500 specie di Salvia nel subgenere
Calosphaceae, del Nuovo Mondo (Epling et Jativa-M.. 1962). La pianta cresce in
grandi cloni ben oltre un metro d’altezza e le sue ampie foglie verdi, gli steli squadrati
e cavi ed i fiori bianchi con
calici color porpora sono le sue caratteristiche componenti tassonomiche.
Questa
salvia è stata ritrovata esclusivamente nei burroni dentro le foreste e in
altre zone umide della Sierra Mazateca, tra i 750 ed i 1500 metri d’altitudine
(Diaz. 1975°). Carl Epling, che descrisse per primo la Salvia divinorum, riferì
che il fiore portava una corolla blu, perciò fu illustrato in tal modo nella
letteratura scientifica (Epling et Jativa-M.. 1962; Schultes, 1976). Ad ogni modo,
questa descrizione si è dimostrata errata, dato che tutti gli esemplari viventi
della pianta hanno portato infiorescenze con corolla bianca e calice porpora
(Diaz,1975°; Emboden,1979).
S.
divinorum è una delle diverse piante che provocano visioni impiegate dagli
Indiani Mazatechi, uno dei popoli nativi viventi sulle montagne e nelle alte
valli dell’Oaxaca
nord-orientale. Diversamente dalle altre tribù Messicane, si hanno poche
notizie sulla loro esistenza prima dell’arrivo dei conquistadores Spagnoli, che
assottigliarono la popolazione Mazateca con lo sfruttamento e le malattie.
(Weitlaner & Hoppe, 1964). Il censimento del 1970 stimò il loro numero in
92.540 (Cortés,1979), e il linguaggio, appartenente al ceppo Mazatec-Popoloca,
è uno dei molti dialetti non Ispanici parlati nel Messico (Weitlaner &
Hoppe, 1964). L’uso rituale mazateco di allucinogeni, come i funghi
psilocibinici e i semi di morning glory contenenti ammide dell’acido lisergico,
è stato ampiamente reso pubblico con le ricerche di R. Gordon Wasson e Albert
Hofmann, tra gli altri (Wasson & Wasson,1957: Wasson,1963; Hofmann,1964;
Hofmann,1980).
Benché l’uso dei
funghi e della Morning glory fosse documentato dai conquistadores Spagnoli e
dai cronisti che arrivarono in Messico durante il 16°secolo (Wasson,1963), la
letteratura sulla S. divinorum è relativamente recente. Wasson originariamente
propose che questa salvia fosse la pianta conosciuta agli Spagnoli con il nome
Nahuatl (Azteco) pipilzintzintli, ma
nuove ricerche suggeriscono che il nome Messicano si riferisce probabilmente
alla Cannabis sativa L. (Diaz,1979).
Vi sono svariati
nomi comuni per la S. divinorum e quasi tutti si possono ricondurre
all’associazione della pianta con la Vergine María . E’ conosciuta dai
Mazatechi con il nome di ska María
o ska Pastora oltre a un numero di nomi spagnoli come hojas de María , hojas de la Pastora, hierba (yerba) María o la María . I mazatechi credono che questa salvia sia una
incarnazione della Vergine María e
prestano la massima cura per evitare di pestarla o di danneggiarla quando
vengono raccolte le foglie, che sono usate sia per curare che nella
divinazione.
Tentativi di identificare ska María Pastora vennero intrapresi congiuntamente alle spedizioni antropologiche intraprese da uno dei principali antropologi del Messico, l’ingegnere di origine austriaca Roberto G. Weitlaner, che riscoprì l’uso nativo dei funghi allucinogeni tra i Mazatechi nel 1936 (Wasson,1963). Durante una spedizione nel 1938, il futuro genero di Weitlaner, l’antropologo americano Jean B. Johnson apprese che i Mazatec impiegavano un “tea” fatto con le foglie schiacciate di una “yerba María ” per la divinazione. La preparazione veniva usata in maniera simile ai funghi ‘narcotici’ e alla ‘semillas de la Virgen’, che più tardi furono identificati come semi di Morning glory (Johnson,1939). Blas Pablo Reko, che conosceva bene Weitlaner, riferì di una ‘pianta magica’ impiegata dagli Indiani Cuiatec e dai Mazatechi per produrre visioni. Era conosciuta come hoja de adivinacion (foglia di profezia) e benché Reko non potesse identificare la pianta, molto probabilmente si trattava di S. divinorum (Reko,1945).
Nel 1952 Weitlaner descrisse l’uso di una yerba (hierba) de María da parte dei Mazatechi di Jalapa de Díaz, un piccolo villaggio nello stato d’Oaxaca. Secondo il suo informatore, le foglie di questa pianta erano raccolte dai curanderos (sciamani o guaritori), che si recavano sulle montagne e le raccoglievano dopo una serie di genuflessioni e preghiere. il fogliame usato nelle guarigioni veniva sfregato tra le mani quindi se ne faceva un infuso con 50 o 100 foglie, usando la dose maggiore per gli ‘alcolisti’. Verso mezzanotte il curandero, il paziente e un’altra persona si recavano in un luogo buio e tranquillo (forse una casa) dove il paziente ingeriva la pozione.
Dopo circa 15 minuti gli effetti iniziavano a
manifestarsi. Il soggetto poteva entrare in uno stato di trance semi-delirante
e dal suo discorrere il curandero emetteva una diagnosi dopo di che poneva
termine alla sessione bagnando il paziente con una parte della pozione tenuta
da parte per questo scopo. Il bagno probabilmente poneva fine allo stato
d’intossicazione. Oltre a queste pratiche di guarigione, la yerba María serviva anche per profetizzare sui
furti o sugli smarrimenti (Weitlaner,1952)
Cinque anni dopo
il botanico messicano A. Gomez Pompa, raccolse dei campioni di una salvia
conosciuta come “xka (sic) Pastora”. Notò che la pianta era usata come un
allucinogeno (alucinante)
e una dose era approntata con da otto a 12 paia di foglie. Finché non fu
disponibile materiale fiorito, non si riuscì ad identificare la salvia se non
come genere (Gomez
Pompa,1957). Il campione olotipico
(completo) di S. divinorum fu acquisito da Wasson e Hofmann nel 1962 in una
spedizione con Weitlaner. Piante fiorite furono loro portate nel villaggio di
San José Tenango, ma non fu
loro permesso di visitare il luogo in cui ska María Pastora cresceva. Questa collezione venne inviata a Epling
& Játiva-M. che la descrissero come una nuova specie di Salvia, Salvia
divinorum (Wasson,1962; Epling and Játiva-M.,1962).
Wasson fu il
primo a descrivere personalmente gli effetti di ska Pastora, descrivendo le
esperienze che aveva avuto, con altri membri del suo gruppo, dopo l’ingestione
di diverse dosi di una pozione preparata con le foglie della pianta. In una
sessione nel luglio 1961, alla quale anche lui aveva partecipato, una curandera
(le donne sciamano sono molto comuni tra i Mazatechi e altri popoli del
Messico) premette con le mani il succo di 34 paia di foglie in un bicchiere e
lo allungò con acqua. Wasson bevve il fluido scuro e scrisse che sebbene gli
effetti si manifestassero molto più velocemente che con i funghi, duravano
molto meno. Egli vide soltanto “ colori danzanti in elaborati, tridimensionali
disegni” (Wasson. 1962). Richiamando l’esperienza, più tardi affermò (comm.
pers.):
Alcuni
tra noi (io incluso) avevano provato l’infuso di foglie e pensammo di aver
sperimentato qualcosa, anche se molto più debole delle specie di funghi di
Psilocybe.
Hofmann e sua moglie Anita, che accompagnarono Wasson durante una spedizione l’anno seguente, presero un’infusione preparata rispettivamente con cinque e tre paia di foglie di S. divinorum. La signora Hofmann “vide sorprendenti immagini colorate dai bordi brillanti” mentre Hofmann si ritrovò “in uno stato di sensibilità mentale e d’intensa esperienza, che, in ogni modo non erano accompagnati da allucinazioni”. (Hofmann, 1980).
María
Sabina, la sciamana Mazateca resa famosa da Wasson, che vive(va) sugli
altopiani mazatechi nella città di Huautla, in Oaxaca, accennò brevemente al
suo uso della pianta nell’autobiografia (Estrada 1977):
Se io ho un malato durante la stagione
in cui i funghi non sono disponibili, allora mi rivolgo alle foglie della
Pastora. Spremute (molido) e prese, lavorano come i “bambini” (i funghi).
Certo, la Pastora non è altrettanto potente.
Roquet e Ganc, nel loro lavoro, accennano che i Mazatechi preparano una dose di S. divinorum con 120 paia di foglie spremute e usano la pianta solo quando i funghi e i semi di morning glory non sono a disposizione. Roquet e i suoi assistenti usarono la pianta per un paio di volte, durante le loro ricerche psichiatriche con agli allucinogeni messicani e affermarono di aver avuto difficoltà nel lavorare con lei. (Roquet,1972)
Josè Luis Diaz e i suoi collaboratori studiarono l’uso di ska
María Pastora fatto negli
altipiani mazatechi durante gli anni ‘70. Lo stesso Diaz prese l’infuso di
Salvia, con la supervisione di una sciamana, Doña J., in sei differenti occasioni,
notando di volta in volta un’accresciuta sensibilità agli effetti della pianta.
Le prime trasformazioni che notò furono una serie di complesse figure
lentamente cangianti (patterns) che avvenivano solo nella completa quiete
e ad occhi chiusi. Non vi erano i disegni geometrici colorati che
sembrano caratterizzare l’ingestione d’altri allucinogeni e non vi erano
neppure immagini auditive. Dopo un breve periodo si accorse di fenomeni
periferici, come un sentimento di leggerezza all’estremità e strane sensazioni
alle giunture. L’apice dell’effetto, accompagnato da vertigini o nausea (mareo), durò circa 10 minuti e sparì dopo
circa mezzora dall’ingestione dell’infuso. Altri effetti più sottili sembrarono
perdurare per ancora qualche ora (Diaz, 1975°).
Hofmann (Hofmann, 1964) e Diaz (Diaz, 1975°) eseguirono entrambi ricerche sulla chimica sella Salvia d. senza isolare o identificare alcun principio attivo. Come abbiamo già notato, le descrizioni in letteratura enfatizzano la mitezza degli effetti della pianta. Vi sono molti modi per ottenere delle visioni, oltre l’ingestione dei classici “allucinogeni” come mescalina, LSD e psilocibina. Tra questi vi sono gli esercizi di meditazione, la preghiera, l’infermità mentale, la malattia (soprattutto se accompagnata da febbre), l’avvelenamento, l’esperienza pre-morte, e la suggestione (effetto placebo). Per questo, prima di condurre studi chimici e animali decidemmo di tentare di chiarire il ruolo di S.divinorum quale produttrice di visioni tra gli indiani Mazatechi.
Il
rapporto seguente si è basato su un lavoro sul campo con un curandero mazateco,
o guaritore, che vive accanto alla riserva Alemàn nello stato Messicano
d’Oaxaca, a circa 100 Km. dal porto di Vera Cruz. Benché uno studio basato
sull’informazione proveniente da una sola fonte sia aperto alle critiche, la
natura gelosa e tendente ai segreti degli sciamani nativi lavora contro i
metodi statistici di rilevamento. Visitando molti sciamani in una sola zona si
rischia veramente di diminuire le quantità d’informazioni raccolte, giacché
ogni Curandero può temere che il visitatore racconti i suoi segreti per dare
il” potere” a qualche rivale. Per loro, il magico può causare danni o
ammazzare. Wasson e Richard E. Schultes entrambi hanno commentato la difficoltà
di prendere contatti con i CuranderoS di questa regione (Wasson e Wasson, 1957;
Schultes, 1941).
Don Alejandro, l’informatore,
parlava solo il dialetto Mazateco. Uno dei suoi figli fece da interprete,
traducendo dalla lingua natale in spagnolo. Le informazioni che fornirono gli
autori erano raccolti in frammenti durante molte visite durante l’estate del
1979 e autunno di 1980.
Le guarigioni e
la religione Mazateche sono unite in una maniera comune a tutte le
culture tradizionali. Questo è piuttosto estraneo alla medicina scientifica
occidentale che è isolata dalla religione, fuorché per quando ormai non serve
più nessuna cura. La descrizione breve di guarigioni Mazateche, basata
principalmente sul lavoro con Don Alejandro dovrebbe aiutare a spiegare
l’utilizzo di ska María Pastora e le sue altre sorelle piante curative. I
Mazatechi (il nome, preso dalla città di Mazatlan, in effetti, fu imposto ai
nativi dagli Spagnoli) sono apparentemente cristiani cattolici, ma hanno
incorporato molti elementi del loro credo tradizionale nelle concezioni di Dio
e dei Santi, che essi considerano fossero i primi guaritori. Il più importante
tra loro è San Pedro, o san Pietro, di cui si dice abbia curato un Gesù bambino
infermo e in lacrime con l’utilizzo rituale del tabacco (nicotiana spp.). Il
tabacco è considerato un problema di salute negli Stati Uniti e in molti altri
paesi, ed i suoi acuti effetti farmacologici sono dovuti all’alcaloide nicotina
(Larsen et al., 1961).
Oltretutto, per i Mazatechi, come per quasi
tutti gli Indiani mesoamericani, è il più importante agente curativo nella
“farmacopea”. La foglia di tabacco fresco è asciugata, macinata e mista con
calce (?) per formare una polvere conosciuta ai Mazatechi come SANPEDRO
(sampietro); il “migliore” è preparato nel giorno del santo, 29 Giugno
(Incháustegui, 1977). La preparazione è più familiarmente conosciuta col suo
nome Nahuatl : Picietl (Piciete). È indossato in ciondoli e
amuleti come protezione contro vari ”malanni” e stregonerie, ma la parte più
importante del suo utilizzo è nelle limpias, o purificazioni
rituali. Può essere usato da solo, con una preghiera e copal (un incenso
ottenuta dalla resina di Bursera Spp.) (Díaz, 1975b), o nella
mescolanza con erbe come basilico (Ocimum Spp.) o marijuana(Cannabis
sativa), uova, o varie altre sostanze. Chiunque venga da Don Alejandro
per essere trattato solitamente prende la limpia. Questa rituale
purificazione può essere la cura in se stessa, o può essere accompagnata da
altre” medicine”. Al paziente è dato un pizzico della polvere SAN PEDRO
(fasciata nella carta) da portare con loro ed utilizzare durante il periodo di
risanamento.
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Don
Alejandro non utilizza marijuana,
perché è illegale.
Si apprende a
diventare sciamani compiendo un apprendistato informale, benché i Mazatechi
insistano nell’affermare che sono istruiti da una progressione di visioni “da”
e “del” Paradiso, anziché da altra gente. Le piante psicotrope sono intimamente
associate a quest’addestramento, che può durare sino a due anni o anche più a
lungo. In quest’area d’Oaxaca,
nonché nella regione degli altipiani visitata da Díaz, gli induttori di visioni
sono presi sistematicamente ad intervalli di una settimana o di un mese. Quando
si diventa guaritori le piante allucinogene sono ingerite molto meno
frequentemente. Il processo incomincia prendendo dosi via via crescenti di
Salvia divinorum per un certo numero di volte, tanto da diventare familiari
con” la via per il paradiso”. Poi si passa alla presa di padronanza con i semi
di morning glory (Rivea corymbosa(L.), Hallier, F.) e infine si impara
ad usare i funghi sacri. C’ è una rigida dieta da seguire durante questo
tempo. Gli alimenti “ caldi” come
aglio e chili peppers sono molto limitati, e v’è l’obbligo di astenersi
da sesso ed alcool per lunghi periodi. Lo stesso, molti sciamani Mazatechi
incorporano l’alcool nel loro allenamento e bevono durante le cerimonie (Wasson
e Wasson, 1957). Infrangere questa dieta, o dieta rituale, secondo Don
Alejandro può condurre alla pazzia, e, dato che tali obblighi richiedono
maturità, bisogna essere almeno 30enni, prima di diventare Curanderos.
Ska María Pastora
è, farmacologicamente, la più debole delle tre piante allucinogene. Dopo la sua
ingestione si suppone che la vergine María parli alla persona, ma solo in
assoluta QUIETe ed oscurità. L’esperienza relativamente morbida è prontamente
posta al termine dal baccano (come l’alto tono di voce) o dalla luce. Don
Alejandro dice che gli effetti di tu-nu-sho, la semenza fiorita (Rivea
corymbosa), sono affini a quelli della MARÍA(Salvia divinorum) perché le
due piante sono sorelle (son hermanos)
sotto la protezione della vergine María
e San Pedro. Una “ dose”
che ci fornì pesava 9.6 grammi e consistéva di circa 350 semi di R. CORYMBOSA
la. Un breve rapporto su un’altra morning glory (Ipomoea purpurea Roth)
notò che l’ingestione di un grosso numero di semi produceva effetti affini alla
LSD, ma con una marcata componente narcotica caratterizzata da sonnolenza e
torpore(Savage & Al., 1972).
Humphrey Osmond ha notato anche un effetto narcotico dosando sé stesso
con semi di R. corymbosa (Hoffer & Osmond, 1967). L’attività delle morning
glory pare essere dovuto all’ Amide dell’ acido D-lisergico (ergina) e
altri alcaloidi simili(Schultes & Hofmann, 1980). Una cosa interessante,
gli autori scoprirono una Woodrose (Argyreia spp.) crescere nelle
vicinanze del villaggio Dove Don Alejandro viveva. L’Argyreia SPP. contiene
composti LSD-simili (Chao & Der Marderosian, 1973). Quando gli fu chiesto
se usasse la pianta, Don Alejandro disse di no, perché porta la gente alla
pazzia. Il Curandero aveva anche diverse specie orticole di Coleus SPP. che
crescevano accanto alla casa. WASSON notò che i Mazatechi credono che il COLEUS
sia medicinale o un’erba allucinogena simile alla Salvia divinorum(WASSON,
1962).In ogni caso, Don Alejandro sostenne che le piante non erano medicinali e
che sua figlia le aveva comprate al mercato perché erano belle.
Secondo Don Alejandro ni-to, o il fungo–che –si-mangia (hongos para tomar, probabilmente non una traduzione letterale, vedi WASSON, 1980) è diverso dalle altre due piante. Il fungo è delicato (delicato), nervoso (nervoso), una cosa de envidia (una cosa d’invidia). Disgraziatamente le traduzioni inglesi di questi termini non comprendono il concetto Indo-ispanico del “magico” che ha aspetti pericolosi e sinistri. Santa Ana e San Venanzio, i santi curanderos associati ai funghi, non erano guaritori altrettanto validi quanto San Pedro e la Virgén María, i patroni della salvia e della morning glory. Mangiare troppi funghi può ” far diventare qualcuno pazzo” e le visioni sovente sono trucos (trucchi). Un altro informatore Mazateco attribuì tali connotati alle visioni, affermando che si deve separare la forma vera dal falso (Incháustegui, 1977). Wasson ha riportato che l’uso errato del fungo può condurre fino alla follia (Wasson & Wasson, 1957). Munn e Wasson hanno dato ulteriori descrizioni dell’utilizzo sciamanico dei funghi tra i Mazatechi (MUNN, 1979;WASSON, 1980). Psilocibina e psilocina, i composti che causano le visioni nei funghi, furono isolate da Hofmann, che usò sé stesso come soggetto per testare la loro l’attività. Riferì che una dose di 2.4 grammi di Psilocybe mexicana Heim seccata ( una quantità media per un Curandero) produsse effetti a cui non aveva potuto resistere o controllare. Un collega “ si
era trasformato” in un prete Azteco ed al culmine dell’esperienza sentì che si sarebbe “ lacerato in questo gorgo di forme e colori sino a dissolvere” (Hofmann, 1980). Quest’esperienza era proprio differente da quella morbida prodotta da Salvia divinorum. Come Don Alejandro affermò essa, “ la María, invece, ti accetta(la María, en cambio, te acepta).”
Grazie allo Sciamano i ricercatori impararono che la pianta potrebbe anche essere usata come “ una medicina”, oltre che per l’induzione di visioni. Una bassa dose serve alla stessa stregua di ciò che i ricercatori interpretarono essere “un tonico” o “ un toccasana”, nonché per guarigioni “ magiche” (Don Alejandro non utilizzò questi termini). Un infuso, preparato con quattro o cinque paia di foglie fresche o seccate può essere bevuto dal bicchiere (vaso) o preso a cucchiaiate (cucharada) secondo il bisogno. È usata per curare i seguenti “ malanni”, benché possano esserci eventuali altri utilizzi:
Aiuta a defecare e orinare. Ferma la diarrea (apparentemente la pianta è creduta adatta a regolare le funzioni eliminatorie).
È dato agli infermi, ai vecchi o ai morenti per ravvivarli o alleviare i loro malanni. La gente che è pallida, bianca e quasi pronta a morire (che hanno anemia) possono recuperare prendendo la María.
Può essere presa per alleviare le emicranie e i reumatismi (in ogni modo, quando è presa in alte dosi per indurre visioni, sovente lascia con un’emicrania la mattina seguente, a detta del Curandero).
C’ è una malattia semi-magica conosciuta come panzon de barrego(sic), o “ pancia gonfia”, che si ritiene venga causata da una maledizione di un brujo, o mago “nero” (malefico). L’addome della vittima si dilata a causa di “ un masso” che è stato messo all’interno. Prendere la Salvia causa l’eliminazione di questa “ pietra” e la pancia ritorna alle dimensioni normali. I Ricercatori incontrarono un vecchio sciamano che mostrò loro la sua pancia raggrinzita e sostenne di aver curato se stesso dalla “ malattia”, utilizzando “ la María”. Don Alejandro confermò” il malanno” e” la cura”.
Salvia divinorum può essere preparata, come infuso, con da 20 (circa 50 g.) a 80(circa 200 g,) o anche più paia di foglie fresche per indurre le visioni e può essere presa dal Curandero, dal paziente(o apprendista) o da entrambi, dipende dalla situazione. Solo la foglia fresca serve per la divinazione. A questo livello di dosaggio, la SALVIA è usata per predire il futuro, trovare la causa e la cura ai malanni ed ottenere risposte alle domande circa amici, nemici e parenti. Nell’addestramento sciamanico, il futuro guaritore prende la María per apprendere i metodi di guarigione e per identificare ed utilizzare le piante medicinali (presumibilmente c’ è un albero in Paradiso che contiene in sé tutte queste erbe, e si conversa di loro con Dio ed i Santi, sotto l’influenza degli allucinogeni). Dopo le sessioni in compagnia del maestro, che prende l’infuso insieme all’apprendista per seguirlo da vicino durante il tragitto, il futuro guaritore può continuare a studiare da solo finché arriva il tempo per apprendere l’uso della pianta successiva nella sequenza. Don Alejandro disse ai Ricercatori che SALVIA, i semi di Morning glory ed il Fungo raccontavano tutti la loro historia (storia o racconto) e ska maría era l’insegnante migliore dei modi di curare, giacché da lei si poteva imparare di tutto. Durante il corso delle visite, i Ricercatori poterono partecipare a due sessioni sotto la guida dello Sciamano. Siccome gli allucinogeni non sono mai presi senza un valido proposito e poiché i Ricercatori venivano da “ l’università”, le cerimonie furono orientate per insegnar loro i metodi di cura e specialmente gli utilizzi di María e delle altre piante medicinali. Don Alejandro annunciò che dovevano attenersi alla dieta rituale per 16 giorni, benché potessero ugualmente prendere bagni e bere la birra (dopo la prima volta, la dieta per S. divinorum è solo di quattro giorni).
Le preparazioni per le due cerimonie furono essenzialmente le stesse. Appena venne il buio
(dalle 19:30 alle 20:00) il Curandero incominciò a
preparare l’infuso di Salvia. Le foglie furono prima contate in paia, sino a
formare la dose d’ogni persona e sistemate ordinatamente in gruppo con i loro
piccioli allineati. Allora Don Alejandro prese una parte di una di queste
cataste e la premette con le mani in una piccola boccia, parzialmente riempita
con acqua (fig. 3).
Man
mano che più foglie erano spremute ed aggiunte, il liquido diventò verde scuro
per la clorofilla. Dopo che la pozione fu preparata, venne versata in un
bicchiere d’acqua attraverso un setaccio (fig. 4).
Durante le preparazioni per la seconda
sessione un po’ di schiuma si formò in cima al bicchiere e il
Curandero rise. Spiegò, tramite suo figlio che la schiuma (espuma) era un’indicazione di forza e la María sarebbe stata molto potente quella sera. Il bicchiere era coperto con coppe invertite per “ prevenire la fuga dell’umore (que no salga el humor)”. Benché le foglie di Salvia divinorum possano, da quel che si dice, essere conservate fresche per una settimana o più, quando è fasciata nelle grosse foglie di Xanthosoma robustum Schoff, l’infuso è ritenuto stabile per un solo giorno. Le foglie passe furono messe da parte per essere scartate in un luogo dove non sarebbero passati né genti né animali. In ogni modo, Don Alejandro affermò che si sarebbero potute ancora usare, per metterle sulla testa di una persona dopo la sessione, perché erano una materia rinfrescante. Il Curandero prese un bicchiere di María ed incominciò l’orazione. La sacra trinità, san Pietro, la vergine María ed altri santi erano chiamati per vigilare i partecipanti e per insegnare ai visitatori i modi di cura:
In NOMINE SPIRITU SANTO (questa frase ”latina” fu sempre tradotta in vernacolo come:
Nel nome del Padre, del
Figlio e dello Spirito Santo)
Santissimo Sacro Signore
san Pietro
Nel nome di LEANDROS (il soggetto)
In NOMINE SPIRITU SANTO
MARÍA, mostra a LEANDROS,
Che egli possa vedere ciò che c’è nel mondo
Perché vorrebbe studiare tutte le categorie di medicine
Signore Gesù Cristo, mostra a lui
Possa egli apprendere
Possa vedere tutti i ceti di piante medicinali
Tu, che conosci tutto, mostragli
Voglio che tu mostri a lui tutti i generi differenti
Di malanni e rimedi che esistono nel mondo
In breve tempo egli deve apprendere la tua storia
In NOMINE SPIRITU SANTO
sacra Santa Rosaria
Liberalo, che egli possa vedere
come a me hai mostrato
Possa costui riconoscere tutto ciò che è l’universo
Tutto ciò che è la tua storia
Egli vorrebbe apprendere con amore e sincerità
Voglio che tu gli mostri, mentre sto chiedendo il tuo favore
Tu, MARÍA e Signore Gesù Cristo, AMEN
Se c’ è male o bene, risparmialo
Aiutalo con sincerità o amore
In NOMINE SPIRITU SANTO
Sacro signore san Pietro
Tu, anche, María, mostra a lui
Liberalo in modo che egli possa vedere
Non essere ingannevole
In questo giorno, proprio oggi
Che berrà (l’ infuso di Salvia )
In NOMINE SPIRITU SANTO
sacro signore san Pietro
Aiuta questo LEANDROS
Possa egli crescere ancora
Possa egli apprendere le cose
tutto quello che c’ è nel mondo
Tutto ciò che è buono
Tutto quello che riguarda la medicina
In NOMINE SPIRITU SANTO
sacro signore san Pietro
signore sant’ Antonio, signore san Pietro, Gesù Cristo
Siete gli unici tre che conoscono circa la María
Dovete mostrargli tutto ciò che è medicinale
tutto ciò che è l’universo
tutto ciò che è la tua storia
Mostraglielo, non essere cattivo
In NOMINE SPIRITU SANTO
Sacro rifugio, signora Santa Ana (stranamente viene usato il
genere maschile: Signore Santa Ana – NdT.)
Tu che sei buona, devi aiutarlo
Affinché conosca il nostro universo
Devi insegnargli ciò che ti chiedo
Affinché sia di gradimento
al Signore san Pietro
che LEANDROS la prenda (la María)
In NOMINE SPIRITU SANTO
sacro signore san Pietro
Da due a quattro ore passarono in colloquio e raccontando storie. Lo Sciamano accentuò ripetutamente che era importante descrivere le visioni, “ se stai per apprendere o per capire qualcosa, hai l’obbligo di parlare.”
Finalmente era giunto il tempo per ingestione dell’ infuso(tra le 21:00 e le 23:00 H). Secondo la consuetudine Mazateca, almeno una persona non partecipava, allo scopo di vigilare il resto (Wasson & Al., 1974). Come un’ultima protezione contro qualsiasi pericolo durante il “ viaggio” visionario, Don Alejandro eseguì limpias, o purificazioni rituali sui visitatori (fig. 5),
In NOMINE SPIRITU SANTO
Santissimo signore san Pietro
Questo limpia è per LEANDROS
(soggetto)
Alzati, ascolta, poiché adesso il tempo è giunto
In NOMINE SPIRITU SANTO
Santissimo signore san Pietro
Chiedo il tuo favore per LEANDROS
Sanalo, curalo
Perché sto per purificarlo ora
aiutalo in questo attimo che possa essere purificato
Scaccia fuori i cattivi malanni che egli può avere
signore (san Pietro) frequentalo
Che egli possa vedere l’universo
Cosa c’ è nel mondo
Tutto
Aiutalo, innalzalo
Possa vedere cosa c’ è
Tutto quello che vorrebbe a sapere
Risparmialo, curalo
In NOMINE SPIRITU SANTO
Santissimo signore san Pietro
Bonifica quest’uomo
Che egli viva bene, viva meglio
Perchè quest’uomo è conosciuto da tutti i bambini di Dio
Sanalo, mentre
Presti attenzione ai suoi messaggi nell’attimo in cui lo sani
Curalo, aiutalo
E’ questo ciò che sto dicendo
In NOMINE SPIRITU SANTO
Santissimo signore san Pietro
Signore Gesù Cristo
sai come risparmiarlo,
come purificarlo
Curalo lui, non importa
se qualcosa di male è caduto su di lui
Sanalo, curalo
Voglio che tu lo guarisca
e lo risparmi da tutte le cose cattive
Essendo nelle mie mani,
lo posso aiutare,
con la fede e il desiderio.
In NOMINE SPIRITU SANTO
Santissimo signore san Pietro
Santa trinità, curalo
Aiutalo, non permettere che male ricada su di lui
Appena l’orazione fu recitata, Don Alejandro
consacrò il soggetto con il pezzo di copal immerso nel San Pedro. Il
Curandero diede poi un pizzico di San Pedro da trasportare come protezione se
sentiva del pericolo durante o dopo la sessione. Dopo una benedizione finale
(fig. 6), le pozioni furono bevute e la luce spenta.
I
partecipanti erano Díaz,
Valdés e Don
Alejandro, che sedette su una panca e vigilò gli altri durante il procedimento.
Il Curandero e Díaz,
che aveva preso la María diverse volte prima, hanno le dosi preparate da 50
paia di foglie. Valdés ricevé una dose da principiante
preparata da 20 paia.
Le
preparazioni si presero attorno alle 22: 30. I visitatori condivisero una grossa
branda mentre lo sciamano giaceva sul petate, o stuoia per dormire che
era srotolata sul pavimento.
Díaz
sedette tranquillamente sul lato della branda dopo che le luci furono spente. Circa 15 MIN dopo
l’ingestione dell’infuso incominciò a vedere delicate visioni, sottili come colonne di fumo
nell’oscurità totale. Non c’era differenza se i suoi occhi erano aperti o
chiusi. Decidendo di parlare, vide una luce che scomparve appena incominciò a
descriverla. Le immagini aumentarono d’intensità. Vide una grossa montagna di
ghiaccio, come sebbene era alla base di una rupe formata da grosse le colonne
di ghiaccio. Pian piano la visione cambiò in Cerro Rabón, la montagna vicina,
intimamente associata alle
leggende Mazateche (Incháustegui, 1977). Verso le 23:00 h l’afflusso di immagini cambiò in luci
con varie ombre color blu, indaco e porpora, disposte come in un vuoto spaziale. Secondo la sua prospettiva,
egli viaggiava in mezzo a loro oppure queste si dirigevano verso di lui.
Vide una croce circondata da una luce e un manto. Appena descrisse l’”imagery” con le parole, gli sembrò che questa si fissasse più chiaramente nella memoria e sentì che gli sarebbe stata d’aiuto per ricordare più tardi l’esperienza.
Dopo circa 45 minuti dallo spegnimento delle luci, Don Alejandro iniziò a parlare con voce monotona. Suo figlio non interruppe per tradurre dal Mazateco. All’udire la voce dello sciamano, Valdéz (che aveva sperimentato solo poche brevi visioni, senza descriverle agli altri) vide un cielo nero con oggetti dai brillanti colori che vi stavano fluttuando. Si trovò improvvisamente proiettato in velocità verso uno di questi ed effettivamente sentì che stava accelerando nello spazio oltrepassando gli altri oggetti.
La luce si diresse verso un villaggio mazateco, simile a quello del Curandero. Valdés lo vide dall’alto, come se si trovasse su una collina. Delle forme, simili a pinnacoli di fumo, si trovavano ai lati di qualche casa . Poi, improvvisamente, ritornò nello spazio e la visione dileguò.
Don Alejandro s’interruppe, accese la luce e uscì per cercare “una spia” che aveva sentito fuori della casa. Non trovò nulla, ma si sforzò di vomitare, il che, disse, avrebbe posto termine alle sue visioni. la sessione era durata circa un’ora, e l’ora successiva la si trascorse parlando di tutto quello che era stato visto.Il curandero disse ai due visitatori che durante la sessione aveva vegliato su di loro e si era reso conto di quello che avevano bisogno di sapere. L’anziano guaritore disse che dopo qualche ulteriore esperienza Dìaz avrebbe imparato a guarire e a usare le piante medicinali. Egli fece il nome di una donna, un medico come Dìaz, che avrebbe provato a intromettersi o sarebbe stata coinvolta con il suo lavoro. Don Alejandro ammonì Valdéz,che era rimasto tranquillo per tutta la notte, che era necessario parlare delle visioni e che avrebbe avuto bisogno di molte sessioni prima di poter imparare a guarire. Poi tutti andarono a dormire e si alzarono di buon mattino il giorno seguente.
Durante questa sessione, molto più informale, Dìaz e Valdés presero l’infuso di Salvia divinorum e furono controllati da Don Alejandro e suo figlio, nonché da Paul che registrò gli avvenimenti del pomeriggio e della notte su nastro magnetico. I ricercatori erano arrivati al villaggio verso le 5 del pomeriggio e lo sciamano trascorse l’intero pomeriggio e la prima parte delle sera parlando loro delle sue visioni del “Paradiso” e dell’ufficio (escritorio) che egli aveva lassù, vicino a Dio e a Gesù. Raccontò molte storie e leggende, tra le quali una sull’origine delle guarigioni. fu un pomeriggio molto divertente, che contribuì a creare un eccellente set & setting (Weil,1972) per l’esperienza degli ospiti con la Maria.
Dìaz e Valdez ribevettero infusi preparati rispettivamente con 60 e 50 paia di foglie. Bevvero le pozioni alle 21:00 e si sdraiarono nella camera da letto di Don Alejandro, mentre il figlio del curandero e Paul sedevano sul letto accanto a loro. don Alejandro rimase nell’altra stanza. I due ricercatori parlavano a turno e furono interrogati dal giovane Mazateco ogni volta che il loro discorso s’interrompeva:
Paul – sono le nove, Leander e José Luis stanno bevendo
(l’infuso di Salvia)...
--------- (indica una pausa nella registrazione)
Díaz - Nueve doce (ha dato uno sguardo al suo orologio luminoso). Empiezo a sentir algunos de los, de los
efectos de la planta. Me siento muy relajado. Y he tenido en los últimos momentos muchas
imágenes de plantas y flores. Mucha, muchos tipos de flores diferentes...
algunos de ellos desconocidos para mí... De muchos colores. Siento mi
cuerpo muy suave, como ligero. En los últimos momentos empezaba a se... a ver
algunas imágenes como puntos de luz. (Nove e dodici. Sto iniziando a
sentire qualche, qualche effetto della pianta. Mi sento molto rilassato. E ho
avuto, in questi ultimi minuti, molte immagini di piante e fiori. Molte, molti
tipi diversi di fiori... qualcuno tra loro mi è sconosciuto... Di molti colori.
Sento che il mio corpo è molto soffice, come se fosse leggero. Negli ultimi
istanti iniziavo a se …a vedere delle immagini come punti di luce) That's all
for now. (Per ora è tutto)
--------------------------
Valdés - ...piante e fiori. Penso che fossero ciò che la gente chiama immagini
eidetiche, dato che li vedo dopo aver chiuso gli occhi. Sono scomparsi. Sento
come se mi stessi contorcendo dentro il mio corpo. Sensazioni molto, molto
strane. Come se mi stessero… torcendo . Ragazzi, come se fossi un filo che si
avvolge.
--------------------------
Díaz - Nueve veinte. Las... la sensación de ligereza del cuerpo es más
intensa. En un momento dado sentá como... como que sea (¿quisiera?) atravesar a
un techo y las imágenes de plantas han cambiado y ahora he tenido sensaciones
como estar flotando en la noche llena de estrellas y me doy cuenta que no es...
no es fácil (dog barks) tener... de que no es fácil tener la fe que se
(dog), que se nos pide. Que
se me pide. Me siento muy... muy, como muy emocionado. Todas estas cosas (dog). Es todo por
ahora. (Nove e venti. Le... la
sensazione di leggerezza del corpo è più intensa. In un certo momento mi
sentivo come se stessi (se volessi?)attraversare un tetto e le immagini delle
piante sono cambiate e adesso ho avuto sensazioni come se stessi fluttuando
nella notte piena di stelle e mi rendo conto che non è …non è facile (un
cane abbaia) avere …non è facile avere la fede che ci (cane) che ci
si chiede. Che chiede a me. Mi sento molto…molto, proprio molto emozionato,
commosso. Tutte queste cose (cane) E’ tutto per ora.
Figlio -¿José Luis?
Díaz - ¿Sí?
Son - ¿Ya no ve más imágens(sic)? Non vedi più le immagini?
Díaz - Sí, un poco. Tengo algunas más, pero no ha sido muy... muy intenso,
¿no? He visto... como si estuviera flotando en el cielo, como si hubiera entrado
a... a... pues, como a una gran nave o algo así. Y... y como si fuera las cosas
muy mecánicas adentro como una máquina... muy precisa e (sic) muy
géometrica. Y en... y
curiosamente, como si en algunos casos hubiera otra vez flores dentro de este
lugar. Y volví otra vez a ver como muchas flores, pero como si fueran
mecánicas, como si no fueran de... de verdad. (Si, un poco. Ne ho visto
qualche altra, ma non è stata molto intensa…molto, no. Era come se stessi
fluttuando nel cielo , come se fossi entrato in...in…dopo, come in una grande
nave, o qualcosa del genere. E ...e come se tutte le cose lì dentro fossero
meccaniche, come in una macchina che è molto precisa e molto geometrica. E in
…e curiosamente, come se in qualche caso ci fossero degli altri fiori in quel
posto. E son riuscito a vedere ancora come dei fiori, ma come se fossero tutti
meccanici, come se non fossero …reali.)
Figlio - Cristo? ¿No lo viste? (Cristo? Non lo hai visto?)
Díaz - Pues... no. A
veces me acordé de él, pero no, no sé presentó en una imagen, ¿no? A veces también pensé en unas imágenes de
las que nos dijo..., nos dijo Don Alejandro. De los escritorios y... Pero,
pero nada más. (Beh... no. A volte ci ho pensato, ma non è apparso come
un’immagine ,no? A volte penso anche a delle immagini che ci ha descritto… che
Don Alejandro ci ha descritto. Dell’ufficio e … Ma, ma nient’altro.)
Figlio - No te enseñaron completo. (Non ti hanno mostrato tutto.)
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Valdés – giù...E’ molto difficile per me parlare. Come se qualcosa mi
schiacciasse sul letto. Le braccia mi fanno molto, molto male (un cane abbaia).
vedo delle cose, ma non c’è, non c’è (il cane abbaia – non si capisce…) Mi
stanno proprio schiacciando. Molto difficile da descrivere. Vedo cose che
assomigliano a frutti . Molto strano, posso vedere i semi.Vedo l’arancio (cane)
e il giallo e i colori. Strano. Sembra frutta gigante.
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Figlio - ¿Qué dice Leandros? ¿Qué fué lo que vi (sic)? (Cosa dice
Leandros, cosa ha visto?)
Díaz - Dice que le cuesta... le cuesta más trabajo hablar. Que siente su
cuerpo muy pesado (i cani abbaiano durante tutta questa parte della
registrazione). Dice che è difficile…per lui è difficile parlare. Che il suo
corpo si sente molto pesante.
Figlio - Mm-hmm.
Díaz - Que los imágenes no son..
son sutiles, ¿no? No
son muy... no son muy intensas, ¿no? (i cani continuano). A veces
logra... logra a ver algunos colores. Describe algunas flores, y como frutos.
(Che le immagini non sono...sono sottili, no? non sono molto ...non sono molto
intense, no? Ogni tanto ci riesce...riesce a vedere qualche colore. Descrive
dei fiori, e come della frutta.
Figlio - Sí.
Díaz - Pero no hay... no hay imágenes así que son muy... muy... (Però
non ci sono... non ci sono immagini che siano molto...molto)
Valdés - Hay muchas de semillas, ¿no? Esas... de melones, ¿no? (C’è un mucchio di semi, no? Quelli …dei meloni, no?
Figlio - Sí.
Díaz - ¿Se sie... te sientes muy contento, no? (Si se ...ti senti molto
contento, no?)
Valdés - Muy pesedo (sic). (Molto pesante)
Figlio - ¿No viste algo más? (Non hai visto altro?)
Valdés - Cosas, pero no puedo descreberlas (sic; sembrava piuttosto
“ebbro” al momento) (Cose, ma non sono in condizione di descriverle)
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Valdés - ... parece que está quemando, ¿no? Que tiene dos rayas (croce
con due braccia) en vez de una, ¿no? (...sembra che stia bruciando, no? Che
abbia due braccia anziché una, no?)
Figlio - Mm-hmm.
Valdés - Pa'ece (parece) este tiene fuego. (Sembra che la cosa abbia del
fuoco.)
Figlio - Mm-hmm.
Valdés - Que hay como un cuerpo envuelto (cani che abbaiano dall’inizio
alla fine). (Che ci sia una specie di corpo avvolto intorno.)
Figlio - Mm-hmm.
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Valdés - ... de cruz (cani che abbaiano dall’inizio alla fine). Ya,
ya había muchas cosas pero ya están des'pareciendo. Todo está como un (lost
to dogs) muy negrosa. (...di una croce. Adesso, adesso c’erano molte
cose, ma stanno sparendo. E’ tutto come un (perso a causa dei cani) molto
scura.
Figlio - Sí
Valdés - Parece como una pintura, pero todo en blanco y negro. (Sembra
una pittura, ma tutta a bianco e nero.)
Figlio - Mm-hmm.
Díaz - Ví... ví que con la flor
de la... de la... de la semilla de la Virgen. Bastante claramente
con su color morado. I... Ipomoea violacea, ¿no? Yo tengo muchos, muchas
imágenes si... si me fijo en ellas, ¿no? Se mueven bastante, ¿no? (Ho
visto, ho visto qualcosa come i fiori della ...i fiori del del seme della
Vergine. Piuttosto bene, con il suo color porpora . I...Ipomoea violacea, no?Ho
molte, molte immagini se ...se mi ci concentro, no? Si muovono abbastanza
veloci,no?)
Figlio - Sí.
Díaz - Pero la... el estado de estar muy contento ya hace rato ya se me
quitó. (Però, la sensazione di ...lo stato di contentezza mi ha lasciato
poco fa.)
Figlio - Mm-hmm.
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(i cani si calmano per un po’)
Figlio - ¿Ya puede explicar mi 'apa? (Mio padre può spiegare adesso?)
Díaz - Sí. Fíjate, tenía... Creo que es... es importante tambíen que le digas que... que no se siente
mal porque, porque nosotros no... no... vemos lo que él vió... ( Si. Guarda, avevo…penso che sia
è anche importante che tu gli dica che... che non dovrebbe prendersela se noi
…noi non no abbiamo visto quello che ha visto lui...)
Figlio - Mm-hmm.
Díaz - ...examente, porque nosotros venimos de... de una forma de... del ver
el mundo... muy distinta, ¿no? (...giusto,perchè noi proveniamo da un modo
molto diverso di …di vedere il mondo..no?)
Son - Mm-hmm.
Díaz - Entonces por eso es que tenemos más dificultades para... para
ponernos en... en contacto con Cristo. (Bhe, per questo noi abbiamo
molte più difficoltà per ... per metterci in…in contatto con Cristo.)
Figlio - Con Cristo (Con Cristo)
Díaz - Y con lo Sagrado, ¿no? (E con le cose sacre, no?
Figlio - Mm-hmm.
Díaz - Nos... nos pasan otras
cosas, ¿no? O s'an (¿sean?) que no vea él qu'eso es como una
falla, ¿no? De Uds. o de la planta ni mucho menos, ¿no? (A noi... a noi
accadono altre cose, no? Non dovrebbe considerarlo un fallimento,ecco. Vostro o
ancor meno della pianta, no?
Figlio - Mm-hmm.
Díaz - Sino que nuest'a experiencia es muy distinta porque..., pues, vemos
las cosas de otra forma, ¿no? (Il fatto è che la nostra esperienza è molto
diversa perché...bhe , noi vediamo le cose in maniera diversa,no?)
Figlio - Sí.
Díaz - Es importante para él que... para Uds. que se den cuenta de eso, ¿no?
(E’ importante che lui...per entrambi voi, che capiste questo, no?)
Son - Mm-hmm.
Díaz- Yo me siento muy contento, ¿no? Por... por la experiencia así
como está, ¿no? (Mi sento molto contento di questa esperienza … per quella
che è , no?)
Son -Sí.
Díaz - Pues, nada más eso. (E poi, è tutto.)
Figlio - Ah-ah. ¿Tu,
Leandros, ve más imagen? ¿O ya con ese es lo mucho que viste? (Tu ,
Leandros, vedi altre immmagini, o questo è tutto quello che hai visto?)
Valdés - Veo imagenes y parecen un poco pero... como los imagenes de la
iglesia pero no tienen caras, ¿no? (Vedo immmagini che però sembrano...
come le immmagini di una chiesa, ma
non vi sono i visi, no?)
Figlio - Mm-hmm.
Valdés - Tienen.. se, se ve este, los vestidos, ¿no? De, de oro y todo
pero no hay imagen. No hay de caras, ¿no? Que se reconoce los...(Hanno...
si vedono questi, i loro abiti ¿no? Di, d’oro e tutto, ma non c’è nessuna
immagine. Non c’è nessun viso, no?
Che si possa riconoscere …)
Figlio - Mm-hmm.
Valdés - Tienen los manos así como... como tienen...(perduto; figure che
piangono).(tengono le mani così.. come...)
Figlio - ¿Ese es todo lo que viste? (E’ tutto quello che hai visto?)
Valdés - Estoy viéndololo ahorita, ¿no? Ya... ya estoy viéndolo. (le
vedo adesso, no? Sto.. sto ancora vedendole.)
Díaz - Yo sigo también viendo, si me fijo, sigo teniendo
imágenes. (Anch’io le vedo, se faccio attenzione, continuo ad avere
immagini.)
Figlio - Mm-hmm.
Díaz - Como flores otra vez, muy luminosas, ¿no? Como si tuvieron una luz
interior. (Ancora come fiori, molto luminosi, no? come se avessero una luce
interna.)
Figlio - Sí.
Díaz - Creo que tiene mucho
que ver con el... con el cielo que nos... que nos explicaste hace rato, ¿no? De
comó es el cielo (Penso che abbia molto a che fare con il...con il Cielo...di
cui ci ha parlato poco fa,no? Di come’è il Paradiso.)
Figlio - Mm-hmm.
Díaz - Lleno de música. Lleno
de flores, ¿no? (Pieno di musica, pieno di fiori, no?)
Valdés - Veo algo
ent'e... entre cruz y espada que es my dorado, muy... tiene muchas joyas? (Vedo
anche qualcosa tra ... tra una croce e una spada che è tutta coperta d’oro, completamente…ci
son tanti gioielli.)
Figlio - Mm-hmm... ¿Sigue
la imagen, todas, o ya se está allí? (l’immagine continua, tutte, o è
ferma lì?)
Valdés - Si, sí, sí... sigue,
sigue. Pero cambia, ¿no? Sigue y cambia, ¿no? (Si
, sis, si ... continua , continua. però cambia, no? continua e cambia, no?)
Figlio - Sí.
Valdés - Ya es... ya es seguro que sea una, una espada... ya se
des'pareció (E’. .. è chiaro che è una, una spada…adesso è sparita)
Díaz - Ya tení como una luz... como una luz. Estas, estas flores que decía que tenían como
una... como muy iluminados en el centro. Se ha convertido ahora como en
una luz.. fuerte, ¿no? (Adesso
ho visto come una luce ...come una luce. Erano i fiori di cui parlavo che avevano
come una… erano come molto luminosi nel centro. Adesso sono diventati come una luce...
forte, no?)
Figlio - Mm-hmm.
Díaz - Que viene como
de arriba. (Che arriva come da sopra.)
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Valdés - (si confonde nel rumore di un camion)... es... es forma entre
cruz pero tiene todo adentro. Tiene de todo... luces y animales... de... de gente, de plantas. Todo.
(lost)... de muchos colores, como una pintura. Colores muy, muy vivos. De animales. (è... è una forma tipo una
croce, ma centro c’è tutto. C’è tutto ...luci e animali ... della gente, delle
piante. Di tutto (lacuna) ...di tanti colori, come una pittura . Molto, molto vivi.
Degli animali.)
Valdés - ...ricevere questa immagine...Mi sempra di poterci riuscire
quando mi ci concentro veramente, . Sparisce e torna ad essere le cose che vi
sono intorno, come se lo perdessi nelle cose che stanno accadendo , ma se ci
lavoro sopra e mi concentro lo posso far tornare. Es que puedo... Yo, yo pierdo el imagen de la
cruz. Pero si pienso en esta cosa, este que me vuelve otra vez, ¿no? (E’
che riesco... Io, Io perdo l’immmagine della croce . Ma se penso a questa cosa,
mi ritorna un’altra volta, no?)
Figlio - Sí.
Valdés - Me vuelve otra vez y puedo fijar en esto y concentrar en esto. Pero
es bastante difícil. Pero que... se puede... mantener esta cosa. (Mi torna
di nuovo e posso prestarvi attenzione, e concentrarmici. Ma è piuttosto diffide.
Però si può ...si
può...mantenere questa cosa) I that's something about this state that you
learn to work around in. Pull images out as you need them (Inglese). C’è
qualcosa in questo stato che ti permette di lavorarci attorno. Far riaffiorare
le immagini quando ne hai bisogno.
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Díaz - ...Immagini di... like flying from a certain... come volare da un certo…De
al... de volar como en una cierta altura. Y ten (sic) como los campos sembrados de... y llenos de plantas. Sembrados de
todas las planta que producen... producen granos que se usa para comer. Campos
muy bien trabaja'os (perso per il rumore). (di... di volare ad una certa
altezza. e ci sono campi coltivati a... e pieni di piante. Piantagioni di tutte
le piante che producono... producono grano che si usa per mangiare. Campi molto
ben curati.)
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Valdés - ...que parece entre un castillo, o como un... una iglesia
Bizantina. Estoy bastante lejos de esta cosa. No está a su lado, ¿no? No está
cual (sic) debe estar. Parece un poco, ¿cómo se dice? "tilted on its side"? Estoy
muy lejos y como de estoy muy arriba de esta cosa (di nuovo i cani) Ya
parece más como castillo. Lo veo desde del... desde muy lejos como está de
allá. Como esta debajo de mí. Pero no veo nada de ge... de gente. No hay nadie. Hay banderas. De todas
colores. (...che sembra essere qualcosa tra un castello , e una ...una
chiesa bizantina. Sono abbastanza lontano da questa cosa. Non al suo fianco ,
no? Non è come dovrebbe essere. Sembra un po’, come si dice, "tilted on
its side"? Sono molto lontano ed è come se fossi molto in alto sopra di lui. Ora è di nuovo
come un castello. Lo vedo dal... da molto lontano .Come se fosse sotto di me. Ma
non vedo gen… nessuna persona. Non c’è nessuno. Ci sono bandiere. Di ogni
colore.)
Díaz - es interesante. Cuando
mencionaste castillo yo también empecé a ver. (Interessante. Quando hai
menzionato il castello, anch’io ho iniziato a vederne uno.)
Figlio - Un castillo. (U castello.)
Valdés - ya... ya lo veo. Veo como sombras, formas, pero no tienen... No veo caras en estas cosas, ¿no?
Son como... ¿como se dice, "just covered by robes"? Hacen... y marchan pero son muy, muy serios estas
cosas. (Ancora... lo vedo. Vedo ombre, forme, ma non ci sono... non
vedo visi in queste cose, no? Sono cose... come si dice "covered by
robes"?(coperte con tuniche?) Agiscono... e marciano ma sono molto serie
queste cose.)
Figlio - ¿Es todo lo que ves? (E’ tutto ciò che vedi?)
Valdés - Todavía estoy
mirándolo,¿no? Es nuevo para mí, esto. Esta cosa. (La sto ancora vedendo,
no? Questa è nuova per me. Questa cosa.)
Cinquanta minuti sono
trascorsi. Il figlio del curandero
riduce la sessione dicendo che i rumori del villaggio, specialmente i cani,
erano troppo forti per avere un’esperienza significativa. Appena Díaz e Valdés lasciarono
il letto, barcollarono e inciamparono. Benché dicessero che la loro mente si
sentiva lucida, il tape recording rivela la loro pronuncia biascicante and e
quanto il loro modo di discorrere fosse disagevole e rotto. Díaz commentò,
"E’ come se il corpo sia ebbro (borracho) e la mente no." Don
Alejandro trascorse l’ora successiva discutendo le loro visioni nei dettagli
assieme a loro, dicendo che con più esperienza le loro visioni sarebbero divenute
più chiare e più significative. Disse agli ospiti che Paul soltanto doveva guidare
alla loro partenza, dato che gli effetti de la María sarebbero durati l’intera
notte.
Mentre l’auto viaggiava nel
profondo buio di Oaxaca, Valdés vide altre immagini in forma di icona. Tra di
loro vi era la Virgen de Guadalupe in mezzo a bandiere bianche rosse e verdi. Ogni
volta che l’imagine iniziava a svanire, trovò che poteva farla tornare se solo
voleva. Giunti alla loro destinazione
i tre ricercatori fecero un leggero pasto. Díaz si avvolse in un sarape(poncho),
perché aveva freddo. Notò che la cosa gli era già successa , ogni volta che
aveva preso l’infuso di Salvia . Il suo battito cardiaco, misurato prima
da Paul, era rallentato dai suoi normali 60 battiti per minuto a circa 50. Prima,
a casa dello sciamano, Paul aveva girato il raggio luminoso della pila
tascabile negli occhi dei ricercatori ed entrambi avevano avuto una reazione
normale. Valdés si sentiva "pesante" and "dolorante", specialmente
nelle spalle e nelle braccia. Dopo una doccia, andarono tutti a letto.
Quando spensero le luci (verso le 23:30 h cioè 2.5 h dopo aver ingerito la
María), Valdés iniziò ad avere altre visioni. Vide una luce purpurea che
mutava in ape o in una forma tipo falena che poi divenne un anemone di mare
pulsante. La imagery si espanse sino a divenire un deserto pieno di forme
mobili simili ai fichi d’India (Opuntia spp.). Durante la prima sessione,
l’estate precedente e per tutta la sera Valdés sentì arrivare le visioni in una
maniera simile a qualcosa tra un cartoon in movimento e un film senza sonoro. Improvvisamente,
tuttavia, si ritrovò in un bizzarro, paesaggio colorato mentre parlava a un
uomo che nello stesso momento gli stringeva la mano e si aggrappava ad essa.Accanto
a loro vi era qualcosa che assomigliava all’intelaiatura di un modello in legno
gigantesco di aereo, la cui struttura tubolare interna aveva i colori dell’arcobaleno.
La "realtà" di quanto stava vedendo lo sorprese. Dopo un breve
istante, la scena del deserto riapparve e Valdés pian piano scivolò nel sonno. I
tre ricercatori si svegliarono presto il mattino dopo e tutti e tre erano di
ottimo umore.
Discussione and
conclusioni: etnofarmacologia of S. divinorum
Usi medicinali
Va oltre lo scopo di questa pubblicazione commentare l’efficacia di S.
divinorum nei trattamenti dei vari "folk ailments" (malesseri
popolari). Non ci sono abbastanza informazioni disponibili per prendere una decisione
scientifica. In questo momento sarebbe più pratico e certamente più utile avere
a disposizione un maggior numero di lavori sul campo, piuttosto che provare a
fare screening di laboratorio alla ricerca di qualche proprietà
anti-infiammatoria, catartica, analgesica, diuretica, tonica e magica. In ogni
modo, va messo in luce che specie di Salvia sono usate come medicamenti in tutto il mondo, e lo stesso
nome del genere deriva dal Latino salvare. Il nome Middle English per la
salvia (sage) ea save or saue, dal Latino Salvia via Old
English Saluie) (Oxford English Dictionary, 1971), and Chaucer ne fa menzione
come cura per ferite e arti
spezzati in "The Knightes Tale" (Chaucer, 1927). La Salvia comune, S.
officinalis, and Clary sage, S. sclarea, hanno avuto un lungo uso
storico per le malattie (Grieve, 1971). S. miltiorrhiza, or tan-shen,
èuno dei 5 rimedi astrali della medicina, tanto quanto lo jen-shen or
ginseng (Panax spp.). Questa Salvia è reputata avere molte proprietà toniche nel
Pen T'sao, pubblicato nel
1578 (Smith and Stuart, 1973), ed è riportata in un "A Barefoot Doctor's
Manual" (Anon., 1974). Siri Altschul ha raccolto informazioni su un certo numero
di Salvia medicinali nei campioni dell’ Harvard Herbaria (Altschul,
1973) e Díaz lista 9 specie nell’uso
medicinale in Mexico (Díaz, 1976).
Uso nella Divinazione
Durante le due sessioni con S. divinorum, gli investigatori notarono:
Il figlio di Don Alejandro tradusse la spiegazione dello sciamano sul modo in cui S. divinorum agiva negli esseri umani.
Quello che succede al i-nyi-ma-no (l’anima, il cuore, o la vita, tutti e tre i concetti sono contenuti in una sola parola Mazateca) quando si beve la María è che María ha così tanto liquore (licor) che accade come una specie di mancamento/svenimento. Per questa ragione una persona diventa ebbra (borracho) quando viene a far parte di María, la preghiera che recita mio padre e, anche, le parole di Cristo. Ma non è vero liquore, ti dico, tu entri in uno stato “delicato” (delicado vayas). Non preoccuparti, non preoccuparti di quello che succede al tuo i-nyi-ma-no; qualcosa succede , ma è piccola e poco importante. A volte chi prende la María diventa mezzo-ubriaco, ma con il risultato che ciò che si sta prendendo rimarrà impresso nella mente.
Tra i guaritori Mazatechi che
usano le tre piante divinatorie (i funghi, i semi di morning glory e la Salvia),
S. divinorum è la prima ad
essere usata nel training sciamanico.
Leary e Alpert sono stati accreditati per essere stati i primi a scoprire l’importanza
di quello che hanno chiamato set("l’aspettativa che una persona ha riguardo
ciò che la droga gli farà provare ") and setting ("l’ambiente,
sia fisico che sociale, in cui viene presa una droga ") per le esperienze
di un individuo durante l’influenza di un allucinogeno (Weil, 1972). Nelle
culture tradizionali, come quella dei Mazatecs, lo scopo delle piante come ska
María Pastora è di indurre le visioni, mentre gli sciamani come Don
Alejandro, padroneggiano la manipolazione del set e settino per raggiungere tale
scopo. Anche se è definito soltanto debolmente psicotropo, l’infuso di Salvia susciterà
potenti visioni, nelle appropriate condizioni. Due preghiere rituali, che
innalzano il mistero di ciò che sta per accadere, sono recitate sul soggetto o
sull’apprendista, che poi prende la María con lo stesso curandero.
Mentre lo sciamano rivela le sue visioni nell’oscurità silenziosa, il soggetto
(la cui mente è in uno stato ricettivo per via della María e dei
settings cerimoniali) è in grado di "vederle" anche lui. L’avere una
persona sobria a controllare la sessione renderà palese ogni difficoltà incipiente,
e se l’esperienza prendesse una piega troppo terrificante, sarà possibile porvi
termine velocemente con qualche parola oppure accendendo una luce. Padroneggiare
la S. divinorum e imparare a usare i semi di morning glory prima di
impiegare i funghi, probabilmente rende l’apprendistato meno traumatico di
quanto potrebbe essere se si usassero soltanto i funghi, mentre contribuisce a
dare al futuro sciamano illuminazioni più profonde riguardo alla varietà delle esperienze
allucinogene.
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